Italia

Genova, “Ma se ghe penso …”Una passeggiata in città

di   | 0 commento

A mae cittae, la mia città

La città che conta non è una città qualsiasi; è la città dove si è nati, quella dove si ha trascorso l’infanzia, dove si è andato a scuola, dove si ha giocato a calcio in strada, in breve dove ci si è formati.

A quell’epoca, Genova era ancora una città industriale, con le fabbriche, la siderurgia, il porto passeggeri, i camalli o portuali, il contrabbando delle sigarette americane in via Prè, i venditori ambulanti, le compagnie di trallalero, il piccolo Circo stagionale dei Fratelli Travaglia, i casini e le bagasce di via del Campo, a Foxe o la Foce del torrente Bisagno e le case dei pescatori, gli ortolani (detti besagnin), le gite della domenica al Righi, le creuze o salite, le caramelle da una lira, la gente che parlava zeneise, e tanti altri ricordi in parte un pò sbiaditi, alcuni divorati dal tempo.

Genova non è una città che manifesta spontaneamente le proprie grazie al turista di passaggio; è invece una città tutta da percorrere, annusare e vedere con l’occhio del pellegrino. Coloro che prendono il tempo di camminare per scoprire il fascino della Città vecchia, dei vicoli o caroggi, di via Garibaldi (ex-Strada Nuova) e via Cairoli con i sontuosi palazzi dell’aristocrazia, del faro detto a Lanterna, del cimitero di Staglieno per gli amatori del marmo e di tanti altri posti più o meno palesi, non si pentiranno della fatica e del continuo saliscendi in certe scalinate e vie di questa città sita tra mare e monti.

Ho voluto mostrare non il passato, ma il presente. La serie di immagini qui appresso è il riflesso di un circuito ideale attraverso Zêna.



 

Cosimo Nocera è storico e guida del Museo nazionale di Bangkok. Ha vissuto e lavorato in Italia, Svizzera e in America andina (Perù, Ecuador e Bolivia). Dopo un lungo soggiorno in Asia del Sud-Est, vive attualmente in Svizzera francese.

    Lasci un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *