Arti | Thailandia

Murales nei templi buddisti tailandesi/1Wat Phumin e Wat Nong Bua a Nan

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I murales di Nan : Wat Nong Bua e Wat Phumin

Dalla fine dell’occupazione birmana nel 1786 fino al 1931, data dell’incorporazione nel Siam, l’antico regno di Nan (Tailandia nord-orientale) è stato governato da una dinastia reale pur essendo vassallo del regno del Siam. Re Ananta salì al trono nel 1857. Inizio’ subito a costruire una ventina di templi, tra cui Wat Phumin, situato a Nan, a sud del suo palazzo e Wat Nong Bua, situato più a nord.

Re Ananta mori’ nel 1891 : due anni dopo, suo figlio e successore Chao Suryapong assistette impotente alla cessione da parte del re siamese Chulalongkorn della metà del suo regno, concesso alla Francia e annesso al Laos.

A seguito di cio’ re Chao Suryapong commissiono’ la redazione di una seconda cronaca di Nan (la prima fu scritta nel Seicento) e l’esecuzione di dipinti sulle pareti di Wat Phumin. Come tema dominante scelse una delle vite anteriori di Buddha, la cosiddetta Jataka Khatthana. Questa vita non fa parte delle 547 vite riconosciute dai canoni buddisti, ma appartiene alla tradizione delle vite non canoniche, molto diffuse nel nord della Thailandia, in Birmania e Laos. La Jataka Khatthana non è raffigurata su nessun altro murale del mondo buddista. Essa è caratterizzata dalla ricorrenza del tema dell’orfanezza, che forse riflette lo stato d’animo del Sire dopo l’ espropriazione territoriale a vantaggio dei francesi, e costituisce così una critica velata della politica territoriale di Bangkok.

L’artista responsabile dell’attuazione dei dipinti venne scelto con gran cura.

Thit Buaphan, l’artista Lao Phuan che sarebbe l’autore dei dipinti visibili sulle pareti dei due templi di Wat Nong Bua e Wat Phumin, era originario della Piana delle Giare, situata attualmente nel Laos. In un primo momento, era stato probabilmente notato a Luang Prabang da gente di Nan andata sul posto per ordine del re. Il re Chao Suryapong l’avrebbe poi incontrato nel villaggio di Nong Bua, mentre stava lavorando alla decorazione del tempio locale. Il villaggio di Nong Bua, abitato dai Tai Lue, era famoso per l’abilità dei suoi tessitori, che lavoravano anche per la corte, e per il suo tempio costruito nel 1862.

Alla fine del suo lavoro a Nong Bua Thit Buaphan venne invitato da re Chao Suryapong a dipingere anche le pareti di Wat Phumin. I lavori iniziarono nel 1894, un anno dopo il disastro territoriale subito dal regno di Nan, privato delle sue terre laotiane. Il tema prescelto, adattato dalla Jataka Sihanada, parlava di una vita anteriore di Buddha che racconta la storia di un ragazzo di sette anni, Khatthana, orfano di padre. Cio’ valse alla storia il nome di Jataka Khatthana. In un dipinto centrale del lavoro di Thit Buaphan vediamo Khatthana e sua madre attraversando a piedi una risaia: al ragazzo che le chiede chi fosse suo padre, la madre risponde che era il dio Indra. Khattana parte quindi alla ricerca di Indra e durante il suo periplo attraverso vari regni mitici sconfigge ripetutamente le forze del male. Muore nel lontano regno di Taxila, ma suo figlio continua la ricerca di Indra. Durante questa ricerca, viene inavvertitamente costretto ad uccidere il fratello per sopravvivere.

Sulle pareti di Wat Phumin, Thit Buaphan dipinse anche altre Jataka così come alcune scene particolari.

Questi dipinti sono stati tutti eseguiti a tempera, su superfici asciutte. L’artista riesce a mettere insieme su una sola parete, in una grande scena pittorica, sequenze di varie scene che separa per mezzo di cespugli, muraglie o altri dispositivi originali.

La tradizione vuole che Thit Buaphan si sia rappresentato in autoritratto, accanto alla sua compagna, in uno dei dipinti più famosi.

Riletto a cura di Gabriella Umidon


Ananta, re di Nan

Ananta, re di Nan


I murales di Wat Phumin

 


Wat Nong Bua

Situato a 40 chilometri a Nord di Nan, il tempio Wat Nong Bua, edificato nel 1862 con la partecipazione attiva della popolazione, si trova nel mezzo di un piccolo villaggio abitato dai tai lue. Parte di questo gruppo etnico fu deportata a Nan verso la fine dell’Ottocento, durante le guerre del re del Lan Na, Kawila ; un altro gruppo, anch’esso originario di Sipsongpanna (Yunnan) decise di emigrare a Nan nel 1836.

All’inizio, a costruzione ultimata, le pareti interne del tempio restarono spoglie; oggi invece nel viharn sono visibili i bellissimi murales creati da Thit Buaphan che, più tardi, decorerà anche le pareti di Wat Phumin a Nan. A Ban Nong Bua, l’artista laotiano inizio’ la sua opera pittorica verso la fine degli anni 1860, terminandola nel 1887/8.

La pitture raccontano la vita anteriore di Budda conosciuta sotto il nome di Jataka Chanthakhat, ampiamente diffusa nel Lan Na (Tailandia settentrionale) e nel Lan Xang (Laos). E’ la storia di una comunità la cui vita dissoluta attiro’ su di essa l’ira del cielo; attraversando varie disavventure, due giovani si sforzarono di salvare la comunità. Il messaggio indiretto del racconto cerca di descrivere i comportamenti decenti e morali da praticare nella vita quotidiana, quali l’elemosina, la reciprocità, l’onestà e l’amabilità.


I murales di Wat Nong Bua


 

Cosimo Nocera è storico e guida del Museo nazionale di Bangkok. Ha vissuto e lavorato in Italia, Svizzera e in America andina (Perù, Ecuador e Bolivia). Dopo un lungo soggiorno in Asia del Sud-Est, vive attualmente in Svizzera francese.

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